Il Grand Tour delle Premiate Trattorie Italiane

Invito alla tavola di diciassette famiglie di grandi artigiani della ristorazione regionale italiana premiate dal tempo e dall’affetto di una clientela consolidata, cosmopolita e curiosa.
Dopo due anni di blocco per la pandemia sono riprese le iniziative delle Premiate Trattorie Italiane con l’evento annuale che non fu possibile organizzare nel 2020 e sono stati Mimmo De Gregorio e la sua famiglia de Lo Stuzzichino a Sant’Agata Sui Due Golfi a ospitare le trattorie associate per due giorni, il 10 e 11 ottobre 2022.
Lunedì 10 ottobre, la cena a Villa Angelina
La serata di lunedì 10 si è svolta a Villa Angelina, antica residenza dell’armatore Achille Lauro, imponente edificio vittoriano con un parco di circa 50 ettari che domina il promontorio di Capo di Massa, in faccia all’isola di Capri la cui silhouette muta continuamente toni e sfumature di colore a ogni ora del giorno.

L’accoglienza degli oltre duecento ospiti è avvenuta nel parco dove erano allestiti i gazebo con gli aperitivi seguiti dagli antipasti serviti anche all’interno:
Guazzetto di lumache della Trattoria Il Capanno; Soppressa veronese con giardiniera di verdure dell’Enoteca della Valpolicella; Frittata di funghi cardoncelli della Murgia su crema di caciocavallo podolico e croccante di capocollo di Martina Franca (Cibus); Bresaola IGP della Valtellina della macelleria storica, pane di segale, Bitto storico ribelle 2018 (Locanda e Trattoria Altavilla); Funghi delle Madonie strapazzati con cicoria, ciliegino, cipollotti e burratina campana (Nangalarruni); Involtino di pesce bandiera (Lo Stuzzichino). Ospiti d’onore ad arricchire l’offerta con antipasti del territorio campano Enzo Coccia della Pizzaria La Notizia con la filatura di mozzarella e la montanarina fritta, il Consorzio Provolone Del Monaco DOP con dimostrazioni di lavorazione della mozzarella.
A seguire, gli ospiti, fra i quali numerosi giornalisti locali e nazionali, sono stati accolti nell’ampio salone della villa con servizio al tavolo e a buffet in varie postazioni dove le singole trattorie associate proponevano i propri piatti.
QUESTO IL MENU DELLA SERATA:
PRIMI PIATTI: Ravioletto al cinghiale in salmì di cesanese con tartufo uncinato, porcini e pimpinella (Sora Maria e Arcangelo); Tagliolino Vecchia Marina (Vecchia Marina); Lasagne della vigilia a Bologna, come a fine ‘800 (Amerigo 1934).
SECONDI PIATTI: Baccalà di Nonna Žuta (Lokanda Devetak); Chisöl: palla di polenta come in alpeggio con stracchino all’antica (presidio Slow Food) e tartufo nero vergamasco (Trattoria Visconti); Cotechino “vaniglia” con mostarda cremonese (Caffè La Crepa); Carne Salada di Grigia Alpina con verdure fermentate della casa (Boivin).
DESSERT: Pan Mein con zabaione freddo (Antica Trattoria del Gallo 1870); Latte dolce fritto (La Brinca).
I Premiati: Salvatore Tassa e la Famiglia Iaccarino
A metà serata sono stati premiati gli ospiti d’onore chiamati alla ribalta e presentati dalla giornalista del Mattino Santa Di Salvo: Salvatore Tassa di Colline Ciociare, per la valorizzazione della tradizione culinaria italiana, e la famiglia Iaccarino del Don Alfonso, rappresentata da Ernesto Iaccarino, per l’attenzione alla tradizione, all’innovazione e alla promozione delle eccellenze della cucina italiana.
E a proposito d’eccellenza legata alla storia della famiglia Iaccarino ci piace ricordare anche che a governare la sala con tocco discreto e occhio infallibile, nella prima serata Mimmo ha chiamato un Maestro, Costanzo Cacace, per 28 anni Maître del Don Alfonso.

A sinistra Salvatore Tassa

Al centro sinistra Ernesto Iaccarino
Il ricco menu che attraversava la penisola da nord a sud è stato accompagnato da un’ampia rappresentanza dei vini campani proposti dai Consorzi di Tutela “Vini Campania”, “Vini Vesuvio”, “Vini Vitica”, “Vini Sannio”, “Vini Irpinia”, “Vita Salernum Vites”.
Martedì 11 ottobre: l’Orto Ghezi, la Riserva marina di Punta Campanella, il Fiordo di Crapolla, la cena allo Stuzzichino
Nella seconda giornata, martedì 11, ci siamo ritrovati allo Stuzzichino per andare in pochi passi a visitare l’orto privato della trattoria, orgoglio di Mimmo, l’Orto Ghezi, dove mani esperte coltivano frutta e ortaggi di varietà locali che impreziosiscono i menu stagionali dello stuzzichino, come le mele Limoncella e Natalina e gli immancabili pomodori del piennolo e cuore di bue, oltre a una bella limonaia.
Tutti in barca, da Marina della Lobra fino alla Baia di Ieranto e al Fiordo di Crapolla
Tutta la carovana è poi stata fatta salire sul trenino su gomma per andare a imbarcarsi per un’escursione in mare lungo la costa partendo da Marina della Lobra fino alla Baia di Ieranto e all’area marina protetta di Punta Campanella costeggiando l’Arcipelago de Li Galli costituito dai tre isolotti Gallo Lungo, Rotonda e Castelluccia, il primo dei quali, il più grande, è l’unico ad essere stato abitato fin dai tempi dei romani.
Per la cronaca, il piccolo arcipelago fu acquistato nel 1924 dal coreografo e ballerino russo Léonide Massine che fece costruire su delle rovine romane una magnifica villa completata dall’architetto Le Corbusier. Nel 1989 la proprietà passò ad un altro celeberrimo ballerino russo, Rudolf Nureyev e, poco dopo la sua morte, avvenuta nel 1993, l’arcipelago è stato acquistato dalla Li Galli di Giovanni Russo e oggi è meta esclusiva di vip e jet set internazionale.
Infine, evitando l’incantamento delle sirene che la mitologia greca voleva che albergassero da queste parti,
siamo sbarcati sulla minuscola spiaggetta del Fiordo Di Crapolla, tra le insenature più suggestive della costiera, parte della riserva marina protetta di Punta Campanella.
Là ci aspettava il piccolo peschereccio Santa Rosa, che rifornisce lo Stuzzichino del pescato quotidiano, con la sorpresa di una cassetta che conteneva aragoste, scorfani e san pietro appena tirati su con le reti, assieme a una chilo di gamberetti rossi di Crapolla, presidio Slow Food, chiamati anche “parapandoli”, pescati con la tradizionale tecnica delle nasse artigianali di giunco e mirto, da mangia crudi per gustarne la dolcezza o semplicemente saltati in padella, con sale e pepe.

Mimmo Di Domenico
Alla sera il gran finale di chiusura della manifestazione con la cena allo Stuzzichino, a Sant’Agata Sui Due Golfi, ospiti di Mimmo Di Domenico e della sua famiglia con la cucina governata da papà Paolo e mamma Filomena con un menu aperto dalla Brinca e dallo Stuzzichino e marcato nelle portate successive dalle trattorie entrate quest’anno a fare parte dell’associazione.

Filomena e Paolo De Gregorio
Questo il MENU:
Focaccia e pesto al mortaio (La Brinca); Papacella napoletana (presidio Slow Food) imbottita alla sorrentina (Lo Stuzzichino); Frittatina al tartufo uncinato (Trattoria Il Capanno); Tagliatelle coin ragù di cortile (Enoteca della Valpolicella); Le Manfrigole: crespelle di grano saraceno con ripieno di fonduta di formaggi della Valtellina e pane bianco raffermo ((Locanda e Trattoria Altavilla); Coniglio con le albicocche ((Trattoria Cacciatori 1818); Dolce alla mela limoncella (Lo Stuzzichino); Crema gelato alla vaniglia del Madagascar con nocciola tonda gentile, zabaione caldo al paiolo, liquore Borsci (Trattoria Ai Due Platani)

Il Gran Finale allo Stuzzichino
Testo e Foto a cura di Bruno Damini