TRATTORIA DEL CIMINO DAL 1895

La Trattoria del Cimino (come il lago omonimo) è ubicata in provincia di Viterbo, all’interno del più antico (1370) palazzo signorile di Caprarola: il Palazzo Riario, ex castello degli Anguillara.
La gestione è sempre a cura della famiglia Calistri dal 1895.
Con l’apertura della loro “bettola” a Caprarola, la famiglia Calistri diventa il punto di riferimento della ristorazione di qualità della Tuscia viterbese.
Con la bisnonna di Samuele, Giuditta, la bettola diventa anche bar e cucina come fosse una trattoria per i matrimoni.
Infine con l’ingresso nel team di Colombo, papà di Samuele, negli anni ’80, diventa ufficialmente trattoria e il bar scompare
L’offerta culinaria è di stampo tradizionale etrusco, con incursioni romane (Caprarola fino al 1800 apparteneva alla provincia della capitale). L’obiettivo è quello di portare avanti una cultura del cibo genuino, fedele alla qualità di materie prime provenienti da filiera corta e controllata, che diventano le protagoniste di piatti ricercati.
Oggi la gestione è affidata alla famiglia di Colombo: la moglie Maria Assunta, dopo corsi con Lucio Pompili e Anthony Genovese, è la chef; il figlio sommelier, Samuele, guida la sala, mentre la sua ragazza Anna Fois è la bar lady della trattoria.

La proposta culinaria offre dei piatti imperdibili, quali: pasta fresca lavorata rigorosamente a mano , salumi e formaggi di piccoli produttori della Tuscia, pane di produzione propria, selvaggina locale, quinto quarto. Molto interessante e accurata la carta dei vini, che comprende più di 800 referenze (di cui 120 dedicate al territorio, il resto è Italia 60% e mondo 40%) e dei distillati.
Con una storia di 130 anni, la Trattoria del Cimino propone una cucina tradizionale di influenza etrusco-romana. I piatti sono realizzati con materie prime ricercate nel territorio della Tuscia viterbese. Le farine di grani antichi, con cui viene prodotta la pasta, sono quelle del Fornovecchino di Montefiascone, le uova bio arrivano dall’azienda agricola San Bartolomeo, i salumi e i formaggi da artigiani locali.

Tra i piatti imperdibili che meritano il viaggio: i pici (che in realtà non sono toscani, ma appartengono alla cucina etrusca) all’amatriciana fatti con il pomodoro San Marzano Dop, il guanciale di maiale nero allevato allo stato brado dai Fratelli Stefanoni, il pecorino viterbese della Piccola Formaggeria Artigianale; la trippa con pomodoro e menta romana servita all’interno di una pagnotta ai 5 cereali di produzione propria; la torta di nocciola Tonda Gentile Romana con zabaione al Marsala.

ORARI
Lunedì e Domenica sera chiuso
Dal Martedì al Giovedì
12.30-14.30/19.30-21.00
Venerdì e Sabato
12.30-14.30/19.30-21.30
Domenica
12.00-15.00
Consigliamo la prenotazione